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Foto ufficiale: il deputato e consigliere leghista Claudio Borghi toglie la bandiera dell’Europa

Serata fotografica per i consiglieri comunali di Como, in vista del rinnovo dei profili istituzionali sul sito ufficiale di Palazzo Cernezzi. Ma anche in quest’occasione non è mancato qualche colpo a sorpresa.

In particolare è stato il deputato nonché consigliere comunale della Lega a Como, Claudio Borghi, a rendersi protagonista di una piccola provocazione. Storicamente euroscettico nonché avversario convinto della moneta unica continentale, Borghi al momento di posare per la foto ufficiale non ha voluto  tutte le tre bandiere di rito alle sue spalle, ovvero quella italiana, il vessillo biancorosso di Como e poi la bandiera dell’Unione Europea.

L’onorevole e consigliere comunale della Lega a Como Claudio Borghi – Ph: Carlo Pozzoni

E infatti il deputato leghista prima dello scatto istituzionale ha asportato con le proprie mani la bandiera azzurro-stellata, l’ha appoggiata poco distante e infine si è lasciato immortalare in mezzo agli altri due vessilli, quello cittadino e quello italiano.

L’onorevole e consigliere comunale della Lega a Como Claudio Borghi – Ph: Carlo Pozzoni

“Quella bandiera – ha dichiarato Borghi a motivazione del gesto – non mi dà particolari emozioni”.

Di tutt’altro tenore, infine, la posa del consigliere comunale Alessandro Rapinese. Il quale, invece, non solo ha tenuto tutte e tre le bandiere al loro posto ma ha voluto letteralmente avvolgersi nel tricolore italiano.

Il consigliere comunale Alessandro Rapinese – Ph: Carlo Pozzoni

 

12-03-2019 edit 15.20 – REAZIONI A VALANGA IN QUESTE ORE

Veronelli, fotosorriso e stoccata a Borghi: “A me questa bandiera è cara”. Attacco di Gaffuri

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16 Commenti

  1. Ha fatto benissimo, nel cesso doveva buttarla, leggetevi i trattati prima di difendere la fogna europea

    1. Ma quando quelli della Lega dicevano che con il Tricolore ci sarebbero puliti il c……, voi dove eravate? Non vi ho mai visto a contestare Bossi o Calderoli. Suvvia un minimo di orgoglio, fate presente la vostra primogenitura sulle idee nazionalista. Sempre gregari di qualcun altro…

    2. Quali? Tipo quello di Lisbona firmato nel 2007 dal governo di cui faceva parte la Lega?

      Se faceva schifo, si poteva non firmarlo..

  2. Ridicolo.

    Se proprio ci tiene, perchè non chiede di farsi pagare i compensi (sia da parlamentare che da consigliere comunale) in lire?

  3. Questi personaggi disprezzano le istituzioni senza le quali loro stessi non sarebbero NESSUNO, e non si sognano di rifiutare – per coerenza – il ricco stipendio che dalle istituzioni stesse ( e quindi da tutti noi cittadini) ogni mese ricevono.

  4. Il Consigliere Borghi è anche parlamentar e PRESIDENTE della V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE). Il suo gesto è esecrabile.

  5. Inseriamo anche questa nel lungo elenco di cose utili che “l’onorevole milanese/consigliere regionale toscano” ha fatto per la nostra città: il totale aggiornato è ZERO.

    1. Si è dimesso da consigliere regionale per incompatibilità ma rimane pur sempre la doppia carica a scapito della presenza in consiglio a Como

      1. Ma perché i leghisti l’hanno dovuto appioppare a noi, questo residente a Milano che sta sempre a Roma?
        Che abbiamo fatto di male?

  6. in casa altrui l’educazione dovrebbe essere la compagna preferita. Il Borghi può togliere o mettere tutte le bandiere che vuole ma … a casa sua.
    convinto di essere originale ? si certamente poichè alcuni suoi compagni di merenda avranno riso divertiti altri avranno detto bravo. dalle nostre parti si è soliti scrollare la testa in un silenzio che dice molto di più delle parole.

  7. A dire il vero non mi sembra che fino a qualche anno fa gli amici “baluba” si emozionassero molto per il Tricolore, l’Inno e la Nazionale di calcio. Si emozionavano moltissimo per altri simboli: la rosa camuna, il sole delle alpi, l’ampolla d’acqua del dio Po, i diamanti di Belsito ecc. ecc.. Organizzavano simpatiche scampagnate in cui si mettevano strani copricapi celtici (alcuni, si sa, potevano farne anche a meno), giocavano al tiro alla fune e all’albero della cuccagna. In quelle scampagnate hanno riscoperto ricette del passato: lo stufato d’orso e con una certa dose di masochismo il brasato d’asino e, soprattutto, continuavano a essere la “stampella” folkloristica del liberismo di stampo berlusconiano con minor danni per tutti noi!
    Speriamo che fra qualche anno, anche loro, riescano a comprendere la differenza tra essere in Europa e far parte di una grande potenza economica e politica oppure stare in balia dei capriccetti di potenze mondiali storicamente ostili anche se, oggi, con opportunismo apparentemente solidali.

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