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Gli islamici chiedono Muggiò per il Ramadan, la Lega fa muro. E la giunta rinvia

La Lega si impunta – con il tandem di vicesindaco (Alessandra Locatelli) e assessore (Adriano Caldara) – e la concessione di piazza d’Armi, a Muggiò, per la celebrazione della festa islamica del Ramadan slitta almeno alla prossima settimana. Quando mancheranno pochi giorni al mese sacro per i musulmani che quest’anno avrà inizio il 16 maggio e terminerà il 14 giugno successivo.

L’assessore Marco Butti

La richiesta di poter utilizzare (come negli anni passati) il largo spiazzo di Muggiò è arrivata in Comune da parte dell’Associazione culturale islamica che solitamente si ritrova in via Domenico Pino, a Camerlata. Per competenza diretta della materia è stato l’assessore all’Urbanistica, Marco Butti, a portarla al tavolo della riunione di giunta andata in scena oggi. La discussione tra sindaco e assessori non ha registrato tensioni particolari, anche se – come ampiamente prevedibile – è stato il vicesindaco Alessandra Locatelli (Lega) a chiedere informazioni minuziose sulla domanda presentata dalla comunità musulmana, subordinando il proprio voto a un quadro completo della situazione.

In particolare, il vicesindaco ha chiesto totali garanzie sul versamento della cauzione da parte degli islamici a garanzia del corretto utilizzo e della restituzione dello spazio nelle medesime condizioni e sul pagamento di un canone. Come in passato, inoltre, la comunità islamica dovrà provvedere all’installazione dei bagni chimici, oltre alle tende per le preghiere. A carico del concessionario saranno anche gli oneri per la pulizia dell’area.

In realtà, sulla possibile concessione di piazza d’Armi sono già arrivati i nullaosta del comandante della Polizia locale, Donatello Ghezzo, e di quello per l’occupazione del suolo pubblico, Giovanni Fazio. Ma Locatelli ha chiesto ulteriori garanzie su deposito cauzionale, attività previste e altro ancora. Un’impuntura che in realtà verteva su questioni tecnico-amministrative riguardanti temi sostanzialmente condivisi anche da Butti e dal resto dell’esecutivo.

Resta il fatto che alla fine il sì alla comunità islamica non è arrivato, con il rinvio della decisione della giunta Landriscina alla prossima settimana (quando, considerato anche il pressoché certo disco verde della Prefettura, il sì giungerà). Difficilmente con l’assenso della Lega.

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4 Commenti

  1. Sarebbe interessante sapere se sono state individuate tali aree e nel caso del predicatore islamico capire se piazza roma fa parte di queste e sia stata, oltre una messa “al confino” ritorsiva, anche legittima…

  2. http://www.comune.como.it/export/sites/default/it/doc/regolamenti/REGOLAMENTO-OSAP_modifica_2016.pdf

    Art. 29 – OCCUPAZIONI DA PARTE DI ORGANIZZAZIONI POLITICHE, SINDACALI, RELIGIOSE, BENEFICHE E SIMILI
    1. La Giunta Comunale individua, in particolare nel centro storico, alcune aree che possono
    essere concesse in via esclusiva o prevalente ai partiti politici, per l’attività di propaganda effettuata anche in occasione dei comizi elettorali, nonché ad altri enti e associazioni, comunque senza scopo di lucro e organizzati nel rispetto dei principi democratici, per attività connesse alla realizzazione delle finalità da esse perseguite, aventi natura politica, sindacale, religiosa, benefica, umanitaria, culturale, di tutela dell’ambiente, di tutela dei consumatori, di promozione sociale e finalità analoghe.

    2. La Giunta stabilisce altresì modalità semplificate per la concessione in uso di tali aree,
    prevedendo idonee forme di alternanza al fine di garantire il rispetto del principio di parità di trattamento. Può inoltre prevedere, nel caso di occupazioni aventi superficie non superiore a mq 10 e di durata non superiore ad un giorno, che l’occupazione possa essere realizzata dietro semplice segnalazione o comunicazione, anche telematica, effettuata al settore competente con adeguato preavviso, salvo diniego espresso per le stesse vie brevi dall’ente in caso di indisponibilità dell’area.

    3. Le occupazioni realizzate ai sensi del precedente comma 1, qualora abbinate a iniziative promozionali di imprese commerciali o di produzione di beni o servizi, seguono il procedimento ordinario di concessione.

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