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Il tramonto è azzurro. Solo un sorso di prosecco per Fermi: “Partito da rifondare. Ma Albavilla un trionfo”

Le 300 preferenze personali e il trionfo del candidato (Giuliana Castelnuovo) nella sua Albavilla sono una timida spruzzatina di zucchero su un tracollo amarissimo. Hai voglia a indorare pillole, stavolta è pesante.

Il risultato di Forza Italia (9,1% sia in provincia sia a Como città, con un risultato nazionale altrettanto mortale) cannibalizzata da Salvini e Meloni è oggettivo. Lo sa bene il leader assoluto del partito sul Lario, Alessandro Fermi, presidente del consiglio regionale.

Che botta.
Nessuna sorpresa, non mi aspettavo altro  e non sono rimasto a bocca aperta.

Sano realismo.
Spero sia la molla per rifondare e rilanciare il partito, l’alternativa è un lento oblio che non serve a nessuno. Scontiamo il fatto che al netto di Berlusconi, perché questi voti sono ancora suoli, non c’è molto altro.

Merito e anche colpa di Berlusconi?
Ripeto, se abbiamo superato il 9% è prima di tutto merito suo. Ma il tema del ricambio dei volti è reale.

Il futuro vede la fine azzurra?
C’è ancora un futuro, una parte del nostro elettorato è passata con Salvini, una più piccola con la Meloni. Il centrodestra per come lo conoscevamo manca di una gamba.

E dunque?
Il nostro messaggio non passa più, abbiamo sbagliato anche la comunicazione. Comunque meglio questo schiaffo, un risultato migliore ci avrebbe portato a vivacchiare. E’ la molla di cui dicevo, possiamo ripartire. Che poi il progetto si chiami Forza Italia o altro prendiamo questo 9% e consideriamolo una base importante. La rinascita deve partire dal basso, il sistema che ci ha retto fino a oggi è logoro.

Fa impressione trovarvi a queste percentuali nella città che ha visto i trionfi di Stefano Bruni.
Il dato è generale. Paradossalmente abbiamo sofferto in zone d’Italia dove la Lega non è nemmeno così forte.

La sua pupilla, Federica Bernardi, sconfitta a Cermenata.
Mi ha stupito, Federica è molto brava. Anche il tracollo di Canzo, feudo del sottosegretario regionale Turba (candidato Paolo Sergio Carlo Creatini, Ndr) non era prevedibile.

Cosa fa ora?
Ovvio, festeggio il risultato di Albavilla.

Quel che resta del giorno.

 

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4 Commenti

  1. In realtà il popolo votante ne è consapevole, anzi vota sperando di tenere in piedi questi circoli viziosi (sanità e scuola in convenzione, onlus ipertrofiche e clientelari, residenze per anziani: tutti casi in cui la spesa pubblica dissocia chi paga da chi riceve il servizio). Il candidato vince se riesce a costruirsi un feudo clientelare adeguato.

  2. già!… il controllo della sanità lombarda in convenzione.
    La politica impostata sui regali agli amici degli amici e sul tradimento pianificato delle illusioni date in pasto al popolo votante.
    Hanno avuto la loro stagione e adesso lasciano il posto ad altri che sanno raccogliere lo scontento e la disillusione (salvo poi…)…

  3. Il caso di Albavilla non è rappresentativo, il consenso è basato su interessi che riuniscono scuole, scuole paritarie, parrocchia, associazioni, onlus, RSA… c’è poca connessione con i contenuti politici nazionali. La realtà è che F.I. è morta. Sono curiosa di vedere dove andrà a parare la lobby C.L. adesso, considerando che c’è di mezzo il controllo della sanità lombarda in convenzione.

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