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“La giunta deve dimettersi, noi l’alternativa”. Como, sinistra (senza Pd) oltre Landriscina

ArticoloUno-Mdp guarda già all’eventuale dopo-Landriscina. E dopo la riunione programmatica dello scorso fine settimana, arriva il primo documento che, peraltro, contiene anche una notizia: nel medio periodo, il Pd non è parte integrante dell’area di riferimento e, anzi, viene invitato a esprimersi su una eventuale adesione o meno.

Lo pubblichiamo integralmente di seguito.

La crisi della maggioranza dell’Amministrazione comunale di Como certifica l’estraneità delle forze di centrodestra rispetto alla realtà sociale, alle tradizioni democratiche e ai valori della città già dimostrata in passato. Priva di un qualsiasi progetto e lontana dalla capacità di immaginare un futuro per i giovani e per le forze produttive, la giunta Landriscina ha galleggiato per 500 giorni sostituendo la propaganda, la compressione dei diritti e la persecuzione sistematica dei più deboli a una qualsiasi attività di governo.

Giunta Landriscina

All’origine della rottura dell’alleanza che si era proposta agli elettori vi sono le scelte innaturali e i tatticismi che hanno trasformato le recenti elezioni del Presidente della Provincia nell’occasione per un regolamento di conti nel centrodestra e le tensioni esplosive presenti da tempo dentro Forza Italia.

L’indecente sagra dei personalismi privi di qualsiasi base politica e di qualsiasi tra0sparenza emersa nella “vicenda del signor Pettignano” e la torsione politicista di partiti privi di un reale radicamento nella società locale hanno reso ormai insostenibile l’attuale assetto dell’Amministrazione. La rigidità dei meccanismi maggioritari previsti dalla (discutibile) legge elettorale non può essere aggirata da nessuna “manovra di palazzo” e da nessuna alchimia come la trovata dell’ “appoggio esterno”.

Di fronte al precipitare della situazione e alla conclamata incapacità politica del sindaco – divenuto egli stesso un elemento di divisione – di ricostruire un profilo dignitoso dell’istituzione comunale, non resta ora che la strada delle dimissioni. Qualsiasi tentativo di traccheggiare non farebbe che aggravare l’assenza di qualsiasi scelta favore della città e di consegnarla alle prepotenze dei partiti.

La città di Como ha bisogno di un’Amministrazione in grado di realizzare politiche incisive ispirate da obiettivi di giustizia sociale, rispetto dell’ambiente, valorizzazione delle risorse produttive – a partire da un turismo di qualità -, diffusione dell’innovazione, integrazione degli immigrati, sicurezza dei cittadini, rilancio della cultura.

L’area democratica e di sinistra possiede le risorse per candidarsi a rappresentare un’alternativa per il governo della città. Ne abbiamo avuto una prova ulteriore nella qualità degli interventi e delle proposte emerse nel Laboratorio di sabato scorso promosso da ArticoloUno MDP, Possibile, Sinistra Italia e Socialisti in movimento.

Il Partito Democratico è chiamato a scegliere in modo tempestivo di fornire, insieme ad altre componenti civiche, il proprio contributo a questa prospettiva, abbandonando qualsiasi incertezza e ambiguità e rendendosi disponibile a un confronto basato sulla consapevolezza della necessaria discontinuità rispetto al passato, negli uomini e nella piattaforma programmatica.

Lavorare per una prospettiva unitaria rappresenta la sola possibilità per rendere l’area democratica e di sinistra realmente competitiva, offrire alla città l’occasione del necessario rilancio e riabilitare l’immagine della politica – gravemente compromessa dalla pessima prova della maggioranza attuale – agli occhi dei cittadini.

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2 Commenti

  1. No, dài!
    Rapi è un buon figliolo, lo sappiamo; ma mica è l’uomoragno…
    Sarà ricattabile come gli altri, specie se prende solo qualche votarello in più di prima.
    E poi, te lo vedi a fare le sue filippiche dal seggiolone di Sindaco?
    Il ruolo che ha adesso gli è e gli resterà congeniale: maledire tutto e tutti e ritirarsi soddisfatto del suo sfogo.
    Piacerebbe davvero anche a me farlo provare, ma mi sentirei poi in colpa per avergli tolto quei fuggevoli momenti di appagamento interiore.

  2. Abbiamo provato già la sinistra!! Abbiamo provato anche la destra!! Non saprei dire chi è stato peggio.
    Ora deve toccare a Rapinese, l’unico sindaco non ricattabile dai vari partiti!!!

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