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Mense, la mite Amelia si fa leonessa: “Basta fossilizzarsi sui 40 minuti”. Ma Butti sobbalza

Ha tenuto banco, ieri sera in consiglio comunale, il caso delle mense scolastiche, come noto al centro di polemiche per la probabile (non è ancora definitiva) assegnazione alla ditta Euroristorazione che cucinerà i pasti a Garbagnate Milanese, a circa 35 chilometri da Como per una quarantina di minuti di viaggio.

A ribadire perplessità e dubbi ampiamente diffusi anche nei giorni scorsi, sia sulla soluzione in sé sia sulla costruzione stessa del bando che prevedeva un peso specifico per la vicinanza territoriale piuttosto basso, sono stati in particolare Maurizio Traglio (Svolta Civica) e Patrizia Lissi (Pd).

Piuttosto articolata la risposta dell’assessore alle Politiche Educative, Amelia Locatelli, mentre il collega Marco Butti non ha esitato a rivelare che quando ha appreso la distanza dell’azienda che porterà i pasti ha fatto “un sobbalzo sulla sedia”.

“I famosi 40 minuti che sono ormai motivo di dibattito per quanto riguarda la ristorazione sono pochi o tanti? – ha esordito Amelia Locatelli – Forse qualcosa ci sfugge, mentre stiamo siamo a discutere su una manciata di minuti”.

Di seguito l’assessore alle Politiche educative ha ricordato come numerosi studi scientifici abbiano segnalato i notevoli e diffusi problemi legati all’alimentazione, con annessi problemi soprattutto di obesità, che affliggono anche i giovanissimi.

“La modifica di un servizio di ristorazione è un fatto culturale innanzitutto – ha sottolineato Locatelli – Se ci concentriamo su quella manciata di minuti togliamo l’attenzione su sistema educativo che deve avere prima di tutto una altissima qualità. Fossilizzarci sulla manciata di minuti rischia anche di far focalizzare i genitori soltanto sul tema sulla tempistica”.

Rispondendo in particolare a Traglio, Locatelli ha poi aggiunto che “il criterio della territorialià era uno dei punti principali, ma rispetto ai prodotti, non per l’azienda più vicina”.

“Se avessimo inserito nel bando un limite dei minuti inferiore avremmo rischiato di essere accusati di essere conniventi – ha aggiunto Locatelli – perché solo una ditta poteva fornire i cibi (la Aclichef di Camerlata, ndr). Ma vanno considerato altri temi, ad esempio il biologico: Euroristorazione ha proposto il 100% del cibo biologico, non è poco. Ripeto: stiamo intraprendendo un cammino educativo, io non svolgo una politica di ristorazione ma educativa e culturale”.
“Sui tempi – ha chiuso l’assessore – ci si può lavorare, ma abbiamo la possibilità di fare una rivoluzione culturale sull’alimentazione. I minuti contano ma non sono fondamentali. 40 minuti non sono pochi, ma dobbiamo puntare la nostra attenzione su livelli più alti di qualità”.

Insomma, una rivendicazione – talvolta anche toni accesi da parte della solitamente moderatissima Amelia Locatelli – che pure non ha trovato soltanto il plauso anche nella stessa giunta.

L’assessore Marco Butti

L’assessore Marco Butti, ad esempio, intervenendo in aula ha rivelato che “quando ho saputo i minuti sono sobbalzato sulla sedia. Dico anche che se dovessi riscontrare criticità non avrei problemi a chiedere chiarimenti, ma questo potrà avvenire soltanto quando la commissione aggiudicatrice avrà concluso i suoi lavori. Bisogna dare il tempo giusto”.

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Un commento

  1. Immagino che la Presidente del Consiglio Comunale abbia battuto i pugni sul tavolo e seduta sullo scranno presidenziale, abbia esclamato: ” No! No, stiamo parlando dei nostri ragazzi, per loro queste cose sono inaccettabili!!! No!, No”

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