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“Musei, ciclismo e squadra”: il debutto di Carola Gentilini. Silenzio sulle grandi mostre

A due giorni dall’anticipazione (poi confermata con nota da Palazzo Cernezzi) di ComoZero.it sul nuovo assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Como, Carola Gentilini è stata presentata alla stampa. Architetto e direttore del Museo del Ghisallo subentra a Simona Rossotti.

“Questa scelta non è stata fatta per caso, c’erano molti candidati di spolvero anche a Como – ha spiegato il sindaco di Como, Mario Landriscina – Carola ha passione e competenza nell’ambito sportivo ma anche in quello museale e culturale. Ed ora ha scadenze importanti da affrontare. Primo fra tutti il Giro d’Italia che sarà l’evento della primavera. Poi il turismo e la promozione del territorio con la predisposizione di calendari e bandi”.

Dal canto suo Carola Gentilini, che ha già confermato manterrà il suo ruolo alla guida del Museo del Ciclismo, ha spiegato: “Ho deciso di accettare perché cultura museale e valorizzazione dei beni culturali sono mie grandi passioni ma anche parte della mia professione. Certo dovrò affrontare tematiche non facili ma sono già al lavoro per predisporre una proposta di programma in base alle risorse attuali, anche se valuteremo un’implementazione”.

La Giunta le ha già dato il suo benvenuto ieri e le è arrivato anche l’in bocca al lupo di Simona Rossotti che il nuovo assessore ha voluto pubblicamente ringraziare, soprattutto per aver portato a Como il Giro d’italia. Quindi una precisa idea sulla squadra: “Sono convinta non si lavori da soli, per me è fondamentale lavorare in team e spero che questo metodo funzioni anche qui” ha spiegato Gentilini. Dal canto suo il presidente della Commissione Cultura Franco Brenna si è già reso disponibile “ad accompagnarla per mano tra i vicoli della nostra città”.

Ora però, proprio come annunciò due anni fa Simona Rossotti, “è il momento di studiare”, ha spiegato Gentilini.

Certo è però che nel frattempo sono tante le partite già aperte sulle quali non è possibile perdere tempo. Un esempio è portare a Como le monete d’oro trovate sotto l’ex Teatro Cressoni. Il sindaco Landriscina ha spiegato: “Abbiamo già trovato una soluzione in accordo con la Sovrintendenza; è stata chiesta una somma da mettere a bilancio e individuata quella che diventerà la loro casa, la chiesa delle Orfanelle all’interno della sede del Museo Giovio”. I tempi però sul loro arrivo restano del tutto incerti. Nessuna parola, invece, sulle grandi mostre.

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7 Commenti

  1. Prima una che veniva da Cuneo, ora una che viene da Trento…..ma non vi vergognate di prenderci per il c… così?

  2. Fatevi poche illusioni la signora è stata ingaggiata unicamente per gestire al meglio il costoso evento ciclistico in città….. “Assessore alla corsa”,e poi probabilmente, “via di corsa”….

  3. Con il Circolo Cultura e Arte di cui io sono Presidente, dopo un bidone e il chiaro menefreghismo avuto da questa Amministrazione, ho deciso di interrompere qualsiasi rapporto con loro. A Milano i Circolo Culturali e Artistici sono coinvolti dal Comune con progetti di abbellimento della citta’, a Como invece sono presi a pedate nel c…. per le iniziative che intraprendono. Vediamo cosa fara’ il nuovo Assessore, io sinceramente ci credo poco!!
    Enrico Thanhoffer

  4. Buon Pomeriggio,
    Credo che Sergio (Gaddi) si sia già espresso e purtroppo non credo sia recuperabile, in questo momento suo rapporto con l’ Istituzione Comune, mentre rimane aperta la strada di Vittorio Sgarbi, che in pochissimo tempo con la Fondazione Cavallini-Sgarbi della quale è Presidente può organizzare una Grande Mostra degna di questo nome, basta ricontattarlo. Onestante mi chiedo, con rispetto e amore per piante e giardini, perché a Villa Olmo non si sia “curata” prima l’ architettura, partendo dal tetto a scendere, ma è una domanda retorica, che rimarrà senza risposta come molte altre.E in ogni parte d’Italia. E a Parigi, a Vienna, in America Latina, in Brasile, in Argentina, a Buenos Aires, a San Paolo, Rio de Janeiro; e in Australia, a Melbourne, Sidney, Vittoria. E in tutti gli istituti di cultura del mondo, dico tutti. mi dispiace non poterne fare l’elenco, verificare, e immaginare chi e cosa possa fare chiamando persone esperte, e di lunga esperienza e Vittorio Sgarbi lo è. Penso soltanto, dopo tanti anni, ad alcune cose: come Soprintendente speciale del Polo museale di Venezia rianimò la Ca’ d’Oro e aprii Palazzo Grimani, fino ad allora visitabile solo su appuntamento, con le mostre di Giorgione e di Bosch. Il museo passò da 5 visitatori al giorno a 800. Così ha fatto, aprendo a Sutri il museo di Palazzo Doebbing: 6mila abitanti, 11mila visitatori, il più visitato museo della Tuscia. A Noto, come commissario per la ricostruzione, fece eseguire l’intera decorazione della Cattedrale a venti valorosi artisti contemporanei. Uno spettacolo di vera arte religiosa. Vedere per credere. Da assessore a Milano portò Palazzo Reale da 350 a 700mila visitatori, e ora sono oltre un milione. A Salemi ha inventato il Museo della Mafia, inaugurato da Napolitano, e costato (come documentano due bellissime pagine di Giannantonio Stella sul Corriere e un’intera pagina di Philippe Ridet su Le Monde) solo 63mila euro, che recuperammo in quattro mesi. Qualche dato sparso, a cui aggiungerei i 350mila visitatori della mostra “Caravaggio in Europa” a Palazzo Reale a Milano, e i 700mila della mostra il “Tesoro d’Italia”, nel padiglione Eataly all’Expo di Milano, con Oscar Farinetti.
    Nella chiusa un in BOCCA AL LUPO!!! VIVA IL LUPO al nuovo Assessore (uso il maschile perché Alda Merini voleva essere chiamata poeta e Oriana Fallaci scrittore) alla CULTURA (importantissima è fondamentale) e Turismo. Curriculum di tutto rispetto, Museo del Ghisallo nel Cuore, è che siamo fermi su tutto, se vuole le mandiamo tutti i dossier aperti, perché non possiamo aspettare ancora due anni…. tante energie disperse.
    Un abbraccio, state sereni.
    Davide Fent

  5. Una volta a Como c’erano le grandi mostre di Gaddi, che portavano bellezza, cultura e qualità. Oggi c’è una gara di biciclette pagata 300 mila euro, 5 volte il prezzo di mercato. Una cosa del genere poteva farla qualsiasi bottegaio, non serviva un assessore.

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