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Ponte Chiasso, rivolta bipartisan. Anche il Pd: “Via la preferenziale, ok ai posteggi”

Che la “rivoluzione” possa diventare realtà e magari bipartisan? A Ponte Chiasso forse possono iniziare a sperarci.
Il tema è sempre quello: la richiesta diffusa tra i commercianti e in parte tra i residenti del quartiere di eliminare la corsia dei bus che da piazzale Anna Frank porta alla dogana per realizzarvi una cinquantina di posteggi tra blu e carico/scarico. Il tutto, con l’attestazione del capolinea dei mezzi pubblici proprio nei dintorni del piazzale.

Corsia Ponte Chiasso

A innescare nervosismi e perplessità tra gli esercenti – che in coro, durante la campagna elettorale per le comunali – avevano proposto ai vari candidati questa soluzione, un provvedimento preso giovedì scorso da Palazzo Cernezzi che invece pareva mettere la parola fine alle modifiche. La fermata dei bus, infatti, è stata traslata esattamente a metà della corsia preferenziale, cosa interpretata comune un segnale che ancora per molto tempo null’altro sarebbe cambiato. Poi, però, sono arrivati in serie: le proteste dei commercianti di sabato, la dura presa di posizione del consigliere Sergio De Santis (FdI) schierato con gli esercenti e ora il Partito Democratico. Anche i dem, infatti, con una nota ufficiale sostengono l’eliminazione della preferenziale e la realizzazione dei posti a rotazione lungo via Bellinzona per voce del segretario del Circolo Como Nord, Barbara Cereghetti. “La decisione di questa amministrazione comunale non può essere certo liquidata con un ‘vedremo’ o un ‘parlerò con chi di dovere e sistemeremo tutto’ come ha fatto il consigliere comunale di Fdi – dice Cereghetti – La scelta è stata ben precisa e denota un totale disinteressamento della Giunta di centrodestra rispetto ai problemi del quartiere più a nord di Como”.

“Noi lo avevamo scritto nero su bianco e presentato durante la nostra campagna elettorale: il nostro progetto prevedeva lo spostamento del capolinea dei bus in piazzale Anna Frank – prosegue l’esponente del Pd – Di conseguenza, venivano tolti dei parcheggi che però avremmo recuperato lungo la via Bellinzona, con dei posti auto a rotazione davanti agli esercizi commerciali, poiché la corsia dei bus su quella strada non ha più ragione di esistere ormai da tempo Ricordo, infatti, che fu istituita quando c’erano code di auto perenni che andavano in Svizzera a fare benzina. A questo punto, invece, secondo il nostro programma, sull’ultimo tratto di via Bellinzona sarebbero transitati solo i bus che entrano in Canton Ticino e che sono molto pochi”.
Dunque, nel volgere di 48 ore scarse sembra essersi formato un fronte ampio e trasversale a favore del cambiamento: che sia ora di passare in maniera bipartisan ai fatti?

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2 Commenti

  1. I bus che entrano a Chiasso (CH) non sono pochi ma esattamente la metà e soprattutto quando rientrano a Ponte Chiasso sono perennemente in ritardo perché fanno capolinea oltre frontiera, partono in orario e poi si mettono in coda giungendo sempre ben oltre la tabella. I ritardi vanno dai 5 ai 15 minuti e nelle ore di punta spesso vengono saltate le corse. A volte nelle lunghe attese si arriva ad essere anche 30 – 40 persone e quando si sale non ci sono posti a sedere! Quindi essendo una linea italiana, sarebbe più che ovvio che il capolinea si trovasse in Italia e ne venisse contemplato in Svizzera solo il transito.

  2. Ovviamente la signora Cereghetti parla a sproposito. Sergio De Santis, Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia, non rappresenta la Giunta, bensì gli interessi di tanti residenti a ponte chiasso che hanno sollevato un problema rivolgendosi a lui direttamente. Non ho detto né “vedremo”, né “parlerò con chi di dovere e sistemeremo tutto”, ho detto semplicemente che mi farò portavoce con chi è competente (con chi sennò?) per cercare assieme (ovviamente ai cittadini) una soluzione condivisa. Prego la signora Cereghetti di non manipolare le affermazioni altrui.
    Sergio De Santis, Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia di Como.

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