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Politica

Sea Watch, Cantaluppi azzanna: “Corsa buonista per la pirata Carola. E l’Africa?”

E’ un dibattito durissimo. Approdato, per molti motivi (li spieghiamo qui), anche da queste parti.

Parliamo di Sea Watch (la cui portavoce italiana è la comasca Giorgia Linardi), di Carola Rackete e delle politiche italiane (salviniane) sul fronte migrazioni.

Negli ultimi giorni le cronache locali si sono gonfiate di scambi e accuse, al limite (e oltre) dello scontro meramente ideologico:

QUI TUTTE LE CRONACHE

Carola Rackete

La vicenda è arrivata anche in consiglio comunale a Como con un durissimo intervento del consigliere di Fratelli d’Italia, Lorenzo Cantaluppi.

Lo riportiamo, quasi, integralmente:

Nella corsa buonista volta a coprire le spese per la pirata Carola sono stati raccolti ben 1,4 milioni di euro. Una cifra enorme, ma cosa si sarebbe potuto fare di più costruttivo e umanitario? Proviamo a fare qualche esempio. L’Azione per un Mondo Unito, sta sostenendo un progetto in Burundi per edificare un acquedotto di 23 Km, 32 punti d’acqua, 20 servizi igienici e promuovere attività di microcredito, per una spesa totale di 571mila euro.

Mani Unite Onlus, quantiica in 2mila 800-4mila euro il prezzo di un pozzo […] quindi con i soldi donati per Rackete se ne sarebbero potuti realizzare 350.

In Togo un pozzo artesiano può costare fino a 10mila euro e con il milione e mezzo se ne sarebbero potuti realizzare 150 […]

Ancora, con 2mila euro a Amref si possono donare 4mila litri di acqua pulita, quindi con i soldi raccolti si sarebbero potuti portare in Africa 2,8 milioni di litri di acqua pulita.

L’Africa appunto, un continente dove ogni anno muore un milione di abitanti per mancanza d’acqua e malattie legate all’igiene.

Si sarebbe potuto fare molto insomma, ma si è preferito far arrivare fondi a chi sta contribuendo a una vergognosa tratta di esseri umani, che costrigne migliaia di persone a compiere un viaggio di fortuna, in mano a trafficanti di uomini senza scrupoli, imbarcati su gommoni e imbarcazioni di fortuna, in grado di galleggiare per poche decine di metri, per poi essere caricati sulle navi di qualche Ong che li porterà in Italia, abbandonandoli in mano a caporali e datori di lavoro senza scrupoli.

Giorgia Linardi

Il tutto con il benestare di una parte ben nota della politica italiana, impegnata largamente a tutelare e proteggere questo traffico di esseri umani.

Costringere un continente intero a emigrare non è e non può essere la soluzione al problema, è infatti a mio avviso quantomeno necessario aiutare queste persone a casa loro, garantendo loro un futuro dignitoso, e impedire le partenze, attuando un blocco navale, come chiede Fratelli d’Italia da mesi. Basta morti, restiamo umani, fermiamo definitivamente questa tratta di esseri umani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

14 Commenti

  1. Egregio sig. Cantaluppi: io non la Conosco e stando al suo Commento sconnesso, credo che non avrei nessun piacere di conoscerla.
    La vecchia tattica di chi critica coloro che fanno opere di bene adducendo come pretesto che c’è ne sarebbero molte altre a suo parere più meritevoli è ormai logora ed abusata ed è adottata, ormai è noto, da chi poi non fa nulla né per gli uni né per gli altri. Si risparmi anche le offese gratuite: c’è ne fossero state di Carole ai tempi delle leggi razziali naziste e fasciste: disobbedire a leggi criminali è un dovere morale, così hanno sancito lesentenze di Norimberga. Etiamsi omnes, ego non.

  2. Portarli in Italia cosa serve muoiono anche qui di fame cime molti italiani o finiscono tra la delinquenza o in mezzi alla syradaba rubare ecc eccbbell’,umanità cimplimenti

  3. Sarebbe interessante, a sto punto, sapere quanto lui doni e a chi.
    Potrebbe per dire iniziare lui – e poi chiedere a tutti i suoi colleghi in consiglio comunale – a donare il gettone di presenza che prende.
    P.S. scegli tu se Togo, Camerun, Libia o qualsiasi altra cosa

  4. Ha citato molti paesi africani ma neanche sforato la Libia con tutte le sue questioni belliche ed economiche.
    Non capisco perchè non si butti sulla politica internazionale di cui sembra essere esperto.

  5. A scanso di equivoci: doniamo ovunque si possa. Pensate che io dono addirittura alle casse comunali senza che facciano neanche i progetti per realizzare opere che sarebbero già pagate!

  6. Cantaluppi, i cui interventi di “alta politica”, ci risparmieremmo volentieri si rassegni. Cè chi decide liberamente di donare a favore di ONG che salvano le persone (subito) e cè chi decide di donare per progetti per l’africa (più lenti). A volte le stesse persone fanno pure entrambe le cose. E’ la libertà di coscienza caro consigliere. per progetti entrambi nobili (ma non riuscirà a capirlo). E per favore quel “restiamo umani” in bocca a lei ed a quelli della sua parte politica stonano e irritano come altre poche cose, ce lo risparmi!

  7. Se ci sono così tanti progetti meritevoli, Cantaluppi non deve fare altro che iniziare a donare quel che ritiene opportuno invece di giudicare le donazioni altrui.

  8. Servirebbe che il Governo ad iniziare da Salvini “non voglia” mantenere lo status di guerra con le ONG per le proprie convenienze elettorali, ma inizi a fare il ministro dell’interno in Italia ed in Europa per trovare le soluzioni condivise (rivedere gli accordi di Dublino) ed intanto gli sbarchi “con i barchini” continuano ininterrottamente 10 volte più numerosi rispetto ai recuperi delle ONG …a quando l’avvio delle iniziative del Governo Italiano e dell’Europa per il problema delle migrazioni ? il capitano non vuole … risolvere ma a “muscoli e bacioni” mantenere questo status per i suoi consensi ? Ciò non è il bene per l’ITALIA ??

  9. Mah, magari Cantaluppi potrebbe parlare dei problemi della città, che forse può aiutare a risolvere…

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