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Tangenziale, secondo lotto. Butti furia: “Turba, cosa dici? Carta canta, il resto son balle”

“Io parlo con le carte, con i documenti”. Dire che è furibondo è poco. Il deputato comasco di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, risponde al sottosegretario regionale, Lega, Fabrizio Turba.

La partita in corso è quella sul Secondo Lotto della tangenziale di Como. Se Butti ieri ha lanciato dardi sul Pirellone  oggi ha replicato Turba.

Ne abbiamo parlato qui:

Butti (FdI)-Turba (Lega), sul secondo lotto della Tangenziale di Como ora volano gli stracci 

Alcuni passaggi dell’intervento del leghista hanno fatto infuriare l’onorevole. Tipo: “Sarebbe opportuno dunque – ha detto Turba – che anche l’onorevole Butti lavorasse per il bene del territorio comasco e sollecitasse il Ministero ad una rapida soluzione stante il fatto che non è Regione Lombardia a dover finanziarie un’opera statale, per la quale serve invece un consistente cofinanziamento pubblico dello Stato”.

“Il sottosegretario Turba non perda tempo a rispondere a me sulla Pedemontana, risponda – molto semplicemente – al governo che ho interrogato e che ha risposto: non ci sono soldi e tutti lo sanno da anni, ivi compreso l’illustre sottosegretario Lombardo il cui partito è stato al governo nazionale fino a qualche mese fa”, ha tuonato il meloniano.

“Quindi – ha proseguito inutile invocare ora l’intervento dello stato visto che dal 2007- governo Prodi- il secondo lotto è stato espunto dal PEF, decisione confermata da Renzi nel 2014 e, udite udite, da Conte nel 2019. 2) il CIPE per due volte (2014 e 2019) ha messo nero su bianco che non prevede alcun secondo lotto.
Quindi delle due l’una o Regione Lombardia informa il CIPE dell’avvenuta individuazione di una scelta definitiva del territorio (come ho letto) avviando un negoziato per reperire i finanziamenti, oppure si dedichi all’individuazione di altre strade. Carta canta, il resto sono balle”.

La partita, par di capire, non è conclusa

 

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3 Commenti

  1. A volte non si capisce se i politici della Lega abbiano grosse difficoltà a comprendere le procedure amministrative o più probabilmente facciano finta di non saperle per giustificare l’assoluto disinteresse per il territorio che li elegge. Evidentemente il “prima i comaschi” si scontra con il “prima i varesini” dei loro più potenti compagni di partito.

  2. Leghisti in generale molto impreparati. Non mi è chiaro, nè mi risulta, un risultato concreto raggiunto a livello nazionale o locale. Solo urla, aggressività, insulti e stracci. Così non va bene.

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