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Turba il superleghista: “Visto? La natura ci ha detto che le paratie sono necessarie”

Più che superleghista: Fabrizio Turba.

Il sottosegretario regionale comasco, vero emblema del salvinismo più ortodosso possibile in provincia, rompe gli indugi e non senza una posizione coraggiosa rivendica ciò che fino a qualche tempo fa pareva non rivendicabile: la “necessità storica” delle paratie antiesondazione. Posizione non priva di un forte significato politico – l’assessore regionale di riferimento sul tema, Massimo Sertori, è un altro leghista Docg – ma comunque quasi inedita.

“Sono dispiaciuto per i danni alle cose e alle persone che il fortissimo maltempo ha determinato un po’ dappertutto in queste ore – premette Turba – Ma è un dato di fatto che nell’arco di soli 20 giorni, cioè dalla presentazione ufficiale del progetto per il nuovo lungolago in città (8 ottobre scorso, qui tutti i dettagli ndr), siamo passati dal Lario a livelli minimi addirittura a un passo dall’esondazione. Un rischio reale – sottolinea ancora il sottosegretario regionale – visto che in piazza Cavour erano già state montate persino le passerelle e l’acqua del lago in mattinata aveva superato il marciapiede e lambito la carreggiata”.

“Tenendo anche presente che le dighe di Olginate sono completamente aperte – prosegue Fabrizio Turba – la fuoriuscita del lago a Como è stata una possibilità reale, concreta, con tutti gli inevitabili disagi collegati. A chi dice che i soldi per le paratie (31,4 ufficiali ndr) sono sprecati, inutili, buttati via, è stata la natura stessa a rispondere già 3 settimane dopo la presentazione del nuovo progetto”.

“Eventi atmosferici di portata eccezionale come quelli di questi giorni accadranno sempre più spesso, anche se magari soltanto una volta ogni tanto – afferma Turba – Ma anche quella volta sarà essenziale avere le paratie per evitare danni e problemi gravi alla città e ai cittadini. Peraltro, non soltanto a Como, visto che le esondazioni provocano disagi enormi anche alla viabilità del lago”.

“La natura – ribadisce Turba – ci ha detto chiaramente che l’opera va finita e che serve alla città. Piazza Cavour, che avrà una passeggiata rialzata a fine lavori, sarà la prima zona a beneficiarne, visto che è il punto più basso. E poi bisogna sempre tenere presente che in caso di esondazione e danni, è sempre il sindaco a rischiare di risponderne in sede civile e penale. Le paratie saranno una tutela in più non soltanto per i comaschi ma anche per i loro amministratori”.

Ultima questione: la risposta a chi dice che invece sarebbe ancora meglio fermare tutto e lasciar perdere il sistema antiesondazione. “Niente di più sbagliato – conclude Turba – Il meccanismo della Legge Valtellina prevede che se non realizzi l’opera, non soltanto devi restituire i soldi non spesi, ma anche quelli per le opere già realizzate. Sarebbe una beffa assurda e senza senso. Nessuna retromarcia è possibile”.

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8 Commenti

  1. Turba non scomodi la natura, altrimenti dovrebbe spiegare perché il rispetto dell’ambiente non ha impedito l’approvazione del condono edilizio di Ischia da parte della Lega, o perché Governo e Regione Lombardia non investano risorse nella mobilità sostenibile (treni, biciclette…). La verità è che è stata fatta una “furbata”: utilizzare i fondi pubblici destinati alla tutela idrogeologica del territorio per farsi il nuovo lungolago, opera del tutto inutile in quanto le esondazioni del lago a Como sono fenomeni sempre meno frequenti; per la cronaca: ieri e oggi il lungolago era perfettamente percorribile dagli autoveicoli. Su una sola cosa Turba ha ragione: se non si realizzasse l’opera andrebbero restituiti tutti i finanziamenti ricevuti. Infine complimenti per la giravolta. Salvini aveva infatti dichiarato: “Approvare il progetto delle paratie è stato un grave errore, all’epoca, da parte nostra” (La Provincia 29.2.2016).

  2. Turba non sa, o forse è meglio dire, fa finta di non sapere che il limite di esondazione del lago in piazza Cavour è di 120 cm e in questi giorni siamo arrivati a malapena a 100 quindi NON cè stata esondazione fino ad ora e l’acqua ha lambito la strada. Aspetti un altro evento un po più consistente prima di parlare….

  3. Solo una parola, un riferimento: VENEZIA dal grande MOSE al piccolo MOSE. La “storia” non e’ magistra vitae

  4. L’aspetto curioso è che solo pochi giorni fa il Sen.Butti era particolarmente preoccupato del basso livello del lago e dei rischi che l’apertura dei Navigli, prevista dal Comune di Milano, avrebbe prodotto nell’equilibrio idrogeologico del Lario. Oggi il Consigliere Regionale Turba esalta le paratie come unico baluardo alle “frequenti” esondazioni del lago dovuto all’alto livello causato dalle piogge.
    Il dibattito politico sul tema è alquanto “metereopatico”!
    Le due affermazioni però ci fanno leggere la visione a mio parere più corretta: senza una valutazione idrogeologica complessiva dei bacini lombardi è difficile risolvere il problema.
    Paratie, chiuse di Olginate, livello del Ticino e dell’Adda, riapertura di parte dei Navigli sono scelte che devono essere valutate in un’unica strategia regionale.
    La gestione “localistica”, “disattenta” e “superficiale” della Regione a trazione “balubista” non promette nulla di buono.
    Ma la speranza è sempre l’ultima a morire!

  5. Effettivamente 31,4 milioni di euro per evitare “ogni tanto” che il lago “lambisca la carreggiata” sono soldi spesi bene…

  6. forza lago, forza Atalanta; prima però mettiamo a posto l’analisi logica: ” accadranno sempre più spesso, anche se magari soltanto una volta ogni tanto “

  7. “E poi bisogna sempre tenere presente che in caso di esondazione e danni, è sempre il sindaco a rischiare di risponderne in sede civile e penale”. Dichiarazione importante e giusta da ribadire. Buffo il fatto che per ora in effetti i due precedenti sindaci siano indagati per questo argomento…

  8. Turba, stia attento a tirare in ballo la natura per giustificare opere umane. Alla fine vincerà sempre la prima, la vera padrona del territorio che occupiamo e deturpano. E comunque sì, queste paratie vanno completate, anche solo per l’aspetto economico in cui ci hanno informato, e ritengo che la realizzazione proposta, nella sua banalita sia, la più “saggia”. Ho forti dubbi sul resto del contesto, a livello di arredo, verde e gestione della superficie in generale, auspicando che i suoi colleghi tecnici abbiano realmente studiato la soluzione idrica funzionante e adeguata ai prossimi decenni.

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