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Pettignano: sì alla nobile idea di Nessi. Pietra d’inciampo per Pacifici il Giorno della Memoria

Inizio nobile per il primo consiglio comunale di Como del 2020.

Accogliendo la proposta del capogruppo di Svolta Civica, Vittorio Nessi, l’assessore ai Servizi Demografici Francesco Pettignano ha annunciato che nel Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio, verrà consegnata agli eredi di Aldo Raffaello Pacifici la pietra d’inciampo che è stata realizzata in sua memoria. Solo successivamente verrà posizionata in via Brogeda 11, ultimo domicilio conosciuto di Pacifici.

L’opera, un sampietrino con una lamina in ottone, viene tradizionalmente realizzata dall’artista tedesco Gunter Demnig. Su di essa vengono incisi il nome, la data di arresto, il campo di concentramento e la data di morte di alcuni cittadini di origine ebraica deportati durante il regime nazista.

Chi era Aldo Raffaello Pacifici e la proposta di Nessi per la pietra d’inciampo a Como

“L’ispirazione è arrivata a gennaio, in occasione della Giornata della memoria e dopo aver letto il libro La memoria rende liberi scritto da Liliana Segre con Enrico Mentana. Il 29 gennaio abbiamo presentato la mozione per chiedere una Pietra d’inciampo dedicata a un deportato comasco. Il ricordo è destinato a sfumare, la memoria invece rappresenta qualcosa di vivo, un insegnamento continuo. Un bene prezioso che le Istituzioni e i cittadini devono preservare”, con queste parole Nessi aveva presentato la proposta.

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3 Commenti

  1. Anche se è assai improbabile, lasciamo il beneficio del dubbio che il nome errato sia quello riportato nell’articolo. Ma se l’errore fosse sulla targa, sarebbe opportuno che Sindaco e Giunta facciano un salto a Lourdes e si facciano benedire. E’ talmente lunga la serie di “inciampi” dell’Amministrazione che forse si può cominciare a pensare anche a una buona dose di sfortuna.
    A proposito, ma come è possibile che i Consiglieri della Lega in Comune abbiano accettato di far commissionare un’opera a un artista tedesco? Non eravamo rimasti a “prima gli italiani”?
    Se non si commemorasse una vittima dell’Olocausto, ci sarebbe da ridere.

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