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Veronica, Eugenio, Erica. Erba, dove l’ultra-centrodestra ha tolto le auto dalle mura (del mercato)

Sgombero bagnato, sgombero fortunato? Forse. Per ora, si può solo dire che la pioggia ha reso un po’ meno attraente degli auspici, almeno alla vista, la piccola-grande-rivoluzione che stamattina ha trovato attuazione in uno dei cuori pulsanti di Erba: piazza del Mercato. Dall’alba, infatti, quel lembo nobile della città brianzola è tornato “libero”. Libero dalle auto, si intende.

Erba, Piazza Mercato com’era fino a domenica scorsa

Come annunciato in campagna elettorale, poi confermato (non senza qualche polemica) dopo l’elezione del giugno scorso e infine attuato dopo una proroga di un mesetto, da oggi il sindaco erbese, Veronica Airoldi, ha pedonalizzato la piazza che per secoli ha ospitato bestie e prodotti della terra (lo fa ancora al giovedì) ma che nel 2013 l’amministrazione di centrodestra guidata dalla forzista Marcella Tili trasformò in un parcheggio. Ventinove posti auto a rotazione a occupare militarmente lo spazio davanti all’antico fabbricato da cui pendono ancora gli anelli per “l’attracco” degli animali.

Veronica Airoldi

Ironia della sorte, è sempre un centrodestra che ora porta a compimento il ribaltamento della prospettiva. E che centrodestra: nel Comune erbese siedono, nella maggioranza (con la Lega e Forza Italia ma senza Fratelli d’Italia) qualcosa come due parlamentari del mai così potente Carroccio a trazione Salvini: Erica Rivolta ed Eugenio Zoffili, quest’ultimo in particolare uno dei nomi in clamorosa ascesa nel partito.

Ma perché assume un valore che va al di là del mero atto amministrativo la “rimozione forzata” delle auto dalle mura (del mercato)? Non soltanto per un oggettivo coraggio insito nella scelta erbese su un provvedimento delicato, ovviamente (almeno all’inizio) poco popolare tra i commercianti capaci di raccogliere 3mila firme contro, e in generale non proprio nelle corde profonde di quella parte politica. Ma poi, ovvio, per il parallelo che conduce a Como, capoluogo dove il tema della sosta è come un braciere a Pasquetta: brucia sempre. E’ infatti curioso notare – e già lo avevamo fatto qui, con questa intervista a Veronica Airoldi – come attorno a mura diversissime per foggia e storia, ma simboliche forse nello stesso modo sia per Como sia per Erba, le politiche della stessa coalizione politica che riproduce se stessa anche a Roma siano totalmente opposte.

Nel capoluogo lariano, come noto, da qualche giorno fioccano le proposte per riportare più auto sotto le mura, in special modo in viale Varese, dove l’assessore alla Mobilità, Vincenzo Bella, ha ipotizzato la creazione di altri posti auto modificando l’assetto complessivo della zona. In Brianza, invece, il centrodestra imbocca la direzione opposta e toglie d’assedio piazza del Mercato perché – parole testuali del sindaco – “una piazza deve essere viva e vissuta, senza auto”.
Erba e Como, due famiglie politicamente cugine simili ma lontane. Non solo per una manciata di chilometri, pare.

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Un commento

  1. Se almeno ci facessero qualcosa di interessante va bene ma vedere quella spianata deserta senza verde, aiuole e panchine a cosa serve? Alle persone? Ma chi ci starebbe lì? E’ un mortuorio. Un mercatino ogni tanto ci starebbe anche bene

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