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Via Milano pedonale. Patrizia Maesani e l’immensa nostalgia per Alberto Botta

Prima di tutto l’immensa nostalgia per colui che ricorda come “un fratello maggiore, ingiustamente dimenticato da questa città”. Poi, l’affondo: “Fu per primo il sindaco Alberto Botta a immaginare una via Milano pedonalizzata. Prima la parte Alta e poi quella Bassa”. Patrizia Maesani, oggi capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Como, all’epoca era assessore (Commercio e Edilizia Privata) della giunta Botta. I ricordi prendono spunto da quanto abbiamo pubblicato in queste ore, l’ampia riflessione dell’architetto Michele Bollini:

Corso Como, Via Milano: andata e ritorno. Con un rendering (pedonale) per sognare

“Negli anni novanta – dice – era una una convinzione radicale del sindaco: la chiusura di via Milano Alta innestata in un ragionamento sul sistema viabilistico complessivo legato alla Ticosa. Quando presentammo la cosa in circoscrizione per poco non ci saltarono in testa”.

Patrizia Maesani

Il progetto, in effetti, ebbe una prima fase di test con l’introduzione delle fasce orarie: una chiusura parziale del tratto di strada durante il giorno. Poi tutto si concluse. “La cosa – dice Maesani – si incriccò contestualmente alla Ticosa ma la visione di Botta guardava lontano e immaginava un progetto complessivo che si estendesse alla parte Bassa con una revisione del trasporto pubblico e delle fermate, con percorsi alternativi funzionali, una vitalizzazione del quartiere oltre a funzioni attrattive e occasioni urbanistiche per l’insediamento di attività”.

Alberto Botta, ex sindaco di Como

“Via Milano Alta oggi è sganciata dal centro mentre la parte Bassa è intasata dalle auto – è il ragionamento – si tratta di una strada bellissima in ingresso a Como ma senza un sistema satellite di parcheggi e percorsi per auto e bus diventa facile pedonalizzare disegnando sulla carta, così si può chiudere anche la tangenziale”.

Via Milano pedonale. Il rendering realizzato da Michele Bollini per ComoZero

Maesani chiude con una nuova riflessione personale: “Sarò partigiana, magari poco obiettiva ma Botta è un sindaco la cui memoria è troppo spesso presa a pesci in faccia, dimenticato belle cose fatte e ricordato solo per le brutte. Mi fa arrabbiare la memoria breve di questa città: meriterebbe che gli si intitolasse una via”.

Sulla vicenda interviene anche Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti. “Prima ancora di una eventuale pedonalizzazione – scrive sulle nostre pagine FaceBook – bisogna pensare alla riqualificazione del comparto. Cosa che non può prescindere da considerare la via Milano come unico soggetto”.

Claudio Casartelli

“Quindi, dopo aver completato il recupero dell’area Ticosa, dopo aver stimolato tutti gli interventi di recupero dei fabbricati della via, dopo aver collocato un autosilo decente in zona, dopo aver trovato il modo di far transitare i mezzi pubblici in prossimità della via, ecco dopo si può pensare a fare qualcosa in questo senso”. La conclusione di Casartelli è chiara: “Di piazza Roma ne abbiamo già una e sinceramente ci basta”

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Un commento

  1. .. e allora se la „Confesercenti“ condivide quello scempio che si viene a creare con l’attuale parcheggio a P.zza Roma per quale ragione l’attuale amministrazione comunale permette il ripristino delle condizioni passate ?

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