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Caloriferi e aria fredda, nuove regole. Bottone: “Negozi con le porte chiuse, multeranno tutti?”

Giusto un paio di giorni fa (con qualche nota ilare circa alcuni passaggi oggettivamente divertenti) abbiamo anticipato i contenuti del nuovo Regolamento di Polizia Urbana, in vigore da lunedì.

Qui tutto, ma proprio tutto, quello che serve sapere:

Acqua per la pipì di Fido (con museruola), negozi a porta chiusa, no volantini, no falce in mano. Vigili: -3 giorni al regolamento 

Tra i molti elementi uno, pur annunciato da mesi, sta scatenando un certo dibattito. Si tratta del provvedimento che guardando a politiche ambientali che siano realmente attive prevede la chiusura delle porte dei negozi quando riscaldamento o aria condizionata sono accesi.

Una decisione bipartisan, era stata la consigliera Dem, Patrizia Lissi, a sostenere fortemente la scelta: “Obblighiamo i negozi a tenere le porte chiuse durante il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento e di climatizzazione. Lo aveva già fatto la Giunta Lucini, con un’ordinanza, nell’estate del 2016. Ma il provvedimento era durato un anno e quindi dal 2017 in poi nessuno ci aveva più pensato. Invece, era strettamente necessario farlo diventare organico, per evitare l’inutile dispersione termica che comporta solo costi più alti e sprechi, nel nome della lotta al cambiamento climatico”, aveva detto a suo tempo.

Nel dettaglio, ecco cosa si prevede:

1. Su tutta l’area del territorio del Comune di Como è fatto divieto di mantenere permanentemente aperte le porte di accesso al pubblico degli esercizi commerciali e degli edifici con accesso al  pubblico:
a) nel periodo di accensione degli impianti di riscaldamento, ovvero dal 15 ottobre al 15 aprile ai sensi del DPR 74/2013. Questo periodo può eventualmente essere esteso con ordinanza apposita del Comune in presenza di situazioni climatiche che rendono necessaria l’accensione degli impianti;
b) nel periodo estivo qualora nei locali sia attivo un impianto di climatizzazione.
2. Dal divieto di cui al precedente comma sono esclusi gli esercizi commerciali dotati di dispositivi alternativi alle porte di accesso per l’isolamento termico degli ambienti o quanto le porte non si affacciano direttamente verso l’esterno (ad esempio negozi all’interno di centri e/o insiemi commerciali) o verso ambienti climatizzati.

Tanto è bastato per scatenare le ire del rifondatore comasco della Democrazia Cristiana, l’ex consigliere comunale Luigi Bottone. Che non ci sta e parte, lancia in resta, contro il provvedimento dopo aver parlato con alcuni esercenti

“Ho sentito sul Regolamento (tenere le porte chiuse), sono uno più scontento dell’altro. Si tratta – accusa – praticamente di un documento che non combacia con le esigenze dei commercianti e dei clienti, anzi risponde al contrario

Prosegue: “Tutte le porte dei negozi sono aperte facendo un giro per il centro, dunque ora cosa faranno ? Inizieranno a verbalizzare tutti. Ma ci rendiamo conto che ogni azione e decisione è contraria alle esigenze del settore? E’la dimostrazione come la politica prenda decisioni contrarie alle esigenze dei commercianti”.

NUOVO REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA: IL DOCUMENTO INTEGRALE

© RIPRODUZIONE RISERVATA

8 Commenti

  1. È evidente che una norma di tipo emergenziale sanitario supera le indicazioni di una ordinanza comunale pregressa.

    Ciò non toglie che l’indicazione di tenere le porte chiuse ai fini del contenimento dello spreco energetico rientrano tra i protocolli internazionale riconosciuti tra quelli per la riduzione dei consumi e quindi la riduzione del riscaldamento globale.

  2. Via bernardino luini porte spalancate della serie me ne FOTTO , bella robba!! E quale sarebbe l’esigenza dei commercianti ? Pagare bollette stratosferiche che alla fine accollano ai clienti, tanta roba ragazzi tanta roba ,buona vita a tutti!!!

  3. Visto che Bottone è così attento alle esigenze dei commercianti mi chiedo come mai non si batta anche per riportare il fumo nei locali. Come si fa a bere un caffè senza una sigaretta? Questa è veramente il tipo di politica di cui abbiamo bisogno: lungimirante e per nulla demagogica

  4. Non si capisce il senso dell’inutile domanda.

    Riscaldare con la porta aperta è uno spreco inutile e dannoso.
    I commercianti si adeguano al regolamento e tengono chiuso, altrimenti sì, fioccheranno verbali.

  5. In un momento dove inquinamento e rispetto ambientale sono all’ordine del giorno, non è possibile ammettere uno spreco di energia solo per poter lasciare le porte degli esercizi commerciali aperte! Forse il risparmio in termini energetici che ne deriva dal regolamento farà abbassare anche i costi degli esercizi pubblici, una sparata così detta poi da uno che si chiama Bottone- accessorio utilizzato proprio per chiudere gli indumenti- fa solo ridere!

  6. E Le esigenze dei commercianti si scontrano con quelle della maggior parte dei cittadini in questo caso… comunque nessuno si preoccupi dopo qualche sanzione frutto della novita questo regolamento diventera presto una grida manzoniana e nessuno si preoccupera di fare rispettare i divieti contenuti…

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