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Notizia del 25 aprile: i turisti non esistono. Con prova fotografica

I turisti non esistono.
Iniziare a considerarli come comaschi temporanei sgombrerebbe il campo dai falsi alibi che ogni giorno ci costruiamo (nei giorni scorsi è stato il turno della darsena putrida con tanto di peluche suicida o del cestino dei rifiuti natante).

Intendiamoci, non è che i comaschi siano dotati di iper vesciche che rendano superfluo l’uso di qualsivoglia toilette pubblica, è che, forse, dire che sono indispensabili per i turisti fa più figo e ci toglie dall’imbarazzo di dire che la pipì, ogni tanto, scappa anche a noi.


Se iniziassimo a considerarli come cittadini probabilmente inizieremmo a tenerne conto quando pensiamo ai servizi di questa città; continuare a insistere sulle biglietterie elettroniche per snellire le code alla navigazione e funicolare vuol dire, al solito, trasformare lo strumento (il biglietto elettronico, comunque fondamentale nel 2018) con il fine (trasportare persone da A a B) e se i mezzi di trasporto hanno posti contingentati per motivi di sicurezza, allora per snellire le code basterebbe aumentarne la frequenza. Per carità lo stesso dicasi per gli altri trasporti pubblici che i giorni festivi e nei mesi estivi vanno a frequenza ridotta (domanda retorica: quando aumenta in modo esponenziale il numero di presenze?).

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Non che i privati che offrono servizi siano da meno: numero di persone che passa per piazza Boldoni alla una di pomeriggio il lunedì da 10 a 18 in due minuti; stesso conteggio fatto la domenica alla stessa ora, da 35 a 42 (poi ci si lamenta se a bar chiuso di domenica i passanti usano i tavolini per mangiarsi un panino preso dalla concorrenza).

Riflessioni, intuizioni, controdeduzioni: redazionecomozero@gmail.com

In fondo la maggior parte di loro non vuole altro che vivere come un comasco: farsi un giro, sbirciare il lago, un aperitivo, una cena e se il comasco D.O.C. apprezza quando lo può fare in una città di qualità, fidatevi che lo farà e ne godrà pure il temporaneo. Perché è lui che in fondo ci interessa e porta soldi; non certo i vomitati dai pullman in piazza Roma (tempo di visita 3 ore, giro obbligato, vendita di pentole per rallegrare il ritorno), né tanto meno i penta stellati (intesi come frequentatori degli hotel di lusso) rinchiusi per lo più nei loro alberghi dotati di tutti i comfort.

Non serve neppure tentare di governare il fenomeno, a meno di non creare dogane a ogni entrata della città: i tour operator vendono pacchetti (che vuol dire soldi per albergatori e indotto, ndr.) a prescindere di desiderata di amministrazioni o comaschi, i “milanesi” si riverseranno comunque a ogni occasione, gli svizzeri pure con la fortuna che non sempre le festività coincidono, gli scappati da airbnb sono liberi da schemi per definizione.

Quindi, forse, è finito il tempo di crearsi falsi alibi, o comodi capri espiatori e di iniziare a considerare Como come abitata da persone (temporanee o stanziali) che hanno il diritto di avere alta qualità.

Riflessioni, intuizioni, controdeduzioni: redazionecomozero@gmail.com

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Un commento

  1. Sono sig Marelli lavoro da oltre 35 anni nel commercio comasco di amministrazioni ne sono passate tante!!!ma alla fine risultati scarsi!!!il problema principale è la volontà vera di creare eventi di qualita mensilmente publicizzando e coinvolgendo tutti i commercianti della città riportando il turismo top nella citta di como con uno dei laghi più belli del mondo!!!x fare questo bisogna assolutamente mettere regole di ferro ripulire la città dagli accattoni zingari venditori abusivi ecc e non dimenticare i parassiti nei palazzi alti che cazzeggiano da una vita!!!!dando le colpe sempre altrui!!!!solo cosi possiamo rivedere uno dei posti più belli del mondo!!!!!

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