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Terragni, Sant’Elia: ci sono le grandi mostre, poi c’è questa (mostra)

Ci sono grandi mostre incapaci però di uscire dallo splendido contenitore che le contiene. E ci sono mostre che non riescono a dialogare con il territorio da cui traggono (o dovrebbero trarre) spunto.

E poi c’è questa, che non è una “grande mostra” nel senso più stretto del termine, ma lo è per l’idea da cui nasce e per quello che si propone di mettere in movimento.

Il design di una rivoluzione: Giuseppe Terragni e l’asilo Sant’Elia. Una (grande) mostra

Intanto, per usare le parole dell’architetto Paolo Brambilla, “non è una mostra di architettura ma una mostra dei bambini che hanno frequentato e frequentano questo asilo”, “un fil rouge –  fa eco Roberta Lietti, che con Brambilla ha curato la realizzazione – capace di collegare i bambini di allora a quelli di oggi”.

Quindi non aspettatevi disegni, progetti, modellini dell’edificio. Niente di tutto questo.

E allora cos’è? La “semplice” (si fa per dire) presentazione al pubblico degli arredi, in parte ancora utilizzati e in parte riemersi dai depositi, disegnati da Terragni a complemento del suo Asilo Sant’Elia? Sarebbe troppo facile liquidarla così.

In realtà questa mostra si offre, sì, come uno spunto per conoscere un aspetto meno noto del lavoro di Terragni, ma soprattutto si propone come invito ad andare di persona a conoscere un edificio, l’Asilo Sant’Elia appunto, che è al di fuori dei circuiti turistici e cittadini più noti ma che, come ricorda Roberta Lietti, “è stato progettato da Terragni con la cura e la partecipazione che avrebbe messo un padre.

I tre tipi di seggioline in uso nell’asilo.
Da sinistra: seggiolina con braccioli, sedia da banco, seggiolina ‘Lariana’. Quest’ultima,  è l’unica disegnata da Terragni ed è la versione per bambino della sedia da adulti ‘Lariana’.

E’ architettura ma soprattutto una pagina di poesia pura a venti minuti a piedi dal centro”. E lo fa mettendo in pratica, per così dire, l’idea di dialogo tra interno e esterno spesso presente negli edifici di Terragni, attraverso una straordinaria apertura alla città in entrambe le direzioni.

Mobiletto a servizio del refettorio. Negli scomparti venivano conservati i piattini dei bambini, mentre ne cassetti le posatine. L’armadietto, realizzato su disegno di Terragni, aveva una serranda orizzontale che chiudeva la parte a scaffali. Realizzato in legno laccato azzurro ( colore originale) con piedi in tubolare di ferro laccato

In “entrata”, coinvolgendo attivamente i cittadini con la richiesta di fornire fotografie, testimonianze e documenti che potessero arricchire questa esposizione, e in “uscita”, attraverso un fitto calendario di eventi collaterali tra cui, non ultima, l’apertura durante la stagione estiva dell’Asilo stesso per eventi, come luogo di aggregazione per il quartiere di cui ancora oggi è il cuore, ma anche per tutta la città.

E infine l’ultimo “regalo”, quello che davvero fa di questa mostra una “grande mostra”, ovvero l’idea, già sperimentata con successo in altre città, di superare i tradizionali limiti di ogni mostra temporanea, per quanto splendida e di successo essa possa essere, per regalare alla città qualcosa di duraturo di cui necessita da tempo immemore.

Il design di una rivoluzione: Giuseppe Terragni e l’asilo Sant’Elia. Una (grande) mostra


Con una visione progettuale di più ampio respiro, infatti, a mostra conclusa i pezzi esposti saranno il punto di partenza di un “globale riallestimento del secondo piano (quello dedicato al Razionalismo ndr)”, come ci tiene a precisare, con una ben motivata punta di orgoglio, Veronica Vittani che ha lavorato per l’Ufficio Cultura, insieme a Francesca Testoni, a questo progetto.

E non ci potrebbe essere notizia migliore conoscendo le oggettive “pecche” e lacune delle sale che dovrebbero essere il fiore all’occhiello dei musei cittadini. Una mostra temporanea legata al patrimonio della città e con ricadute positive sulle collezioni permanenti, quindi. Un ottimo inizio.

Il banchetto e la sua seggiolina. La novità, rivoluzionaria per l’epoca, era che banco e sedia erano finalmente autonomi l’uno dall’altro, quindi facilmente movibili anche dai più piccoli. I due arredi sono realizzati in tubolare di ferro smaltato in colore azzurro e compensato di legno

Fino al 4 novembre 2018
Giuseppe Terragni per i bambini. L’Asilo Sant’Elia
Como, Pinacoteca Civica

Eventi in programma

21 e 28 giugno alle 18.00 visita guidata alla mostra e all’Asilo Sant’Elia (ritrovo in Pinacoteca alle ore 18 e trasferimento a piedi dalla Pinacoteca all’Asilo. Durata 2 ore. Costo € 10,00. Iscrizione obbligatoria al n. +39 02.20404175).

Dal 3 luglio al 30 settembre la Biblioteca Comunale di Como ospiterà “Terragni: progettare la cultura”, esposizione di libri, stampe e testimonianze dai fondi della Biblioteca Comunale di Como (ingresso libero).

7 luglio “Il quartiere del futuro”, passeggiata creativa dalla Pinacoteca all’Asilo Sant’Elia, a cura di Sentiero dei Sogni (ritrovo davanti alla Pinacoteca alle ore 9.45. Ingresso in mostra € 4,00 – visita guidata gratuita. Iscrizione obbligatoria su passeggiatecreative.it).

14 e 28 luglio, 11 agosto (in inglese) e 8 settembre, dalle 14 alle 18, si potrà diventare comunicatori emotivi della mostra con “Apprendista Cicerone cercasi” a cura AttivaMente (Pinacoteca civica, Costo € 7,00. Iscrizione obbligatoria info@coopattivamente.it).

22 settembre alle 16.30 in Pinacoteca giornata di restituzione alla cittadinanza dei materiali privati – foto, racconti, aneddoti, ricordi, testimonianze – legati all’Asilo Sant’Elia raccolti dal Comune di Como intitolata “Ieri oggi e domani: l’Asilo Sant’Elia raccontato da voi” attraverso la proiezione del filmato realizzato e interventi dal vivo (ingresso libero).

Per i bambini

23 giugno e 21 luglio alle 16.30 “Piccoli grandi architetti”, visita alla mostra e laboratorio per bambini dagli 8 agli 11 anni (durata  1h30’. Costo € 2,00. Iscrizione obbligatoria al n. +39 02.20404175).

20 e 21 ottobre alle 16 “Streghe Maghi e Draghi ovvero Diamo asilo all’immaginazione” e “Le voci degli arredi dell’Asilo Sant’Elia”, spettacolo di burattini e visita animata con l’Associazione Teatro dei Burattini di Como (dai 3 anni. Costo € 2,00. Iscrizione obbligatoria al n. +39 031 364037).

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