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Zona stadio blindata. Martinelli: “Lo sport non è guerra. Tanta forza non stimola violenza?”

Inevitabilmente il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine, recinzioni e divieti attorno alla zona stadio per il match di Serie C Como-Monza (0-1) sta facendo discutere.

Il “derby” ha infatti visto una presenza davvero imponente del dispositivo per l’ordine pubblico: nessuna tensione particolare tra le due tifoserie, ma diversi disagi per residenti della zona, fruibilità dell’area e traffico (il traffico è andato letteralmente in tilt dopo le 19.30 per il deflusso e lo stop alla circolazione).

Sulla questione particolarmente pungente l’intervento di un consigliere comunale di Como, Paolo Martinelli (lista Rapinese Sindaco).

Il quale, più che condannare in assoluto o innescare polemiche, pone un interrogativo di fondo: “Siamo sicuri che questo modo esagerato di mostrare la forza non generi invece istinti violenti?”.

Pubblichiamo di seguito il suo intervento integrale.

Oggi abbiamo trasformato la nostra bella zona stadio, il nostro affaccio sul lago in una gabbia…per?

Una partita di calcio, un derby delicato per i tifosi è vero, ma tutti questi poliziotti (non si contano!) questi mezzi blindati le volanti e i pulmini pieni tra Polizia Carabinieri e Guardia di Finanza e Polizia locale e queste recinzioni e le restrizioni ai parcheggi e al transito per i cittadini residenti e i turisti!

Ma con quale criterio destiniamo queste risorse, questi soldi? Ma non è solo questo: siamo sicuri che questo modo esagerato di mostrare la forza non generi invece istinti violenti? Stiamo difendendo o incentivando l’odio?

Como-Monza.
Lo sport è vita non Guerra!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 Commenti

  1. Prossima partita Martinelli e lista Rapinese a fare da cuscinetto tra i tifosi: qualcosa di buono ne verrà fuori di sicuro.
    Martinelli esclusivamente biondo come aveva promesso dopo uno dei suoi illuminati interventi.

  2. Mi dispiace per gli automoblisiti bloccati per più di un’ora, mi spiace per comaschi e turisti a cui è stata rovinata la passeggiata lungo il lago e mi spiace ancor di più per i residenti, ostaggio di numerosi incivili che hanno iniziato a bere verso le 15, lasciando bicchieri di plastica ovunque e urinando sugli alberi di viale Rosselli. Credo che la polizia vada solo ringraziata, perché ha evitato che individui del genere sfogassero la loro frustrazione, violenza o ubriachezza nei modi che purtroppo conosciamo. Invece di polemizzare con le forze dell’ordine ci vorrebbe la lungimiranza di capire che uno stadio nel pieno centro di una città turistica è una cosa insensata.

    1. É sicuramente oggi insensato uno stadio nel centro di una città come Como, pure con vista lago, e questo perché delle bande di delinquenti che si spacciano per tifosi sono potenzialmente incontrollabili e pericolose, e da qui un notevole spiegamento di forze dell’ordine e provvedimenti quali l’indecoroso lager di reticolati attorno allo stadio e il blocco della circolazione nelle aree limitrofe
      Tutte situazioni che sconsigliano appassionati e famiglie a frequentare lo stadio, ritengo che l’unico attuale antidoto sia vietare rigorosamente l’accesso ai tifosi della squadra ospite, tristemente ma é così.

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