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Como, progetto Orwell. Dal libro alla startup: come vivere (e sopravvivere) in rete

Immaginate di trascorrere un’intera giornata senza alcun accesso a internet.
Impossibile vero?
Reperire informazioni, immettere contenuti, contattare altri individui e ideare strategie di marketing sono solo alcune delle numerose attività portate dalla rivoluzione digitale che ha investito le nostre vite, ma quanta consapevolezza abbiamo di questo processo?

Questo l’interrogativo che si è posto Alessandro Nardone, famoso alle cronache per aver trollato il mondo con il profilo fake del candidato alla Casa Bianca Alex Anderson, e autore del libro “Orwell” presentato oggi all’interno dell’experience room di GDS Communication, uno spazio pensato per mostrare dal vivo le potenzialità dei più innovativi strumenti tecnologici presenti sul mercato.

Il titolo del testo è un omaggio al celebre scrittore britannico George Orwell che, nella sua produzione letteraria, aveva anticipato i molti cambiamenti portati dalla rivoluzione digitale.
“Questo libro rappresenta l’incipit – afferma Nardone – di un progetto che, nelle prossime settimane, vedrà la nascita di una start up incubata all’interno di Como Next”

Un progetto di vasto respiro, dunque, ideato e costruito da Alessandro Nardone, Nicolò Scorpo e Sergio Malagoli, che mira a migliorare la presenza, la brand reputation e la performance di coloro che operano sul web.

“Scegliere Como come sede della nostra attività non è stato affatto casuale – prosegue Sergio Malagoli, technology strategist del progetto Orwell – crediamo nelle potenzialità di questa città e nella sua capacità di abbracciare la rivoluzione digitale che stiamo vivendo”.

Disponibile da oggi nelle librerie e nei digital store, Orwell è un testo che pone degli interrogativi agli internauti, troppo spesso inconsapevoli dei rischi e delle potenzialità del web.
“La prima parte del libro ripercorre la storia dell’evoluzione digitale – sottolinea Nardone – dal lancio del videogioco Pong Atari del 1972 fino ai giorni nostri. La seconda parte mostra le implicazioni delle nostre attività in rete dal punto di vista della privacy, della sicurezza e della reputazione. L’ultima parte, infine, vuole fornire un glossario accessibile sui termini e neologismi portati alla ribalta dal mondo digitale”.

Un mondo digitale che Orwell si propone di abbracciare il in tutta la sua complessità e che vedrà, come primo traguardo, la creazione di un software capace di generare contenuti supportati dalla tecnologia blockchain.
“La tecnologia blockchain – conclude Malagoli – è in grado di garantire l’autenticità dei contenuti e dei commenti ad esso correlati. Il suo utilizzo può limitare in maniera significativa la circolazione delle fake news migliorando l’esperienza in rete degli utenti”.

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