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Albate, Baraggia. Il popolo senza autobus scuote l’eden: “Noi, prigionieri e dimenticati”

Esiste un lembo di terra, ad Albate, colmo di bellezza. Baraggia è il luogo dove molti di coloro che cercano pace vorrebbero vivere: distese di prati, alberi dalle fronde generose, il profumo dei campi, la cordialità delle persone.
Un’oasi sì, ma isolata ed esclusa.

“Ho 82 anni – racconta Michele Stradiotto, residente – e a causa di un problema all’occhio non ho più la patente. In questa zona non passano autobus e non ci sono negozi. Il centro di Albate dista circa due chilometri ed è gravoso percorrerli alla mia età. Dipendere dagli altri ti fa sentire immobilizzato”.

Nel 2011 il Comune di Como, con delibera della giunta comunale, ha soppresso la linea 10, unico bus che collegava la zona al centro di Albate, perché sottoutilizzato.

“In realtà – spiega il coro unanime dei residenti – sarebbe bastato ridurre le corse. In questa zona ci sono tanti bambini e ragazzi che vanno a scuola, anziani che necessitano di andare in centro e lavoratori costretti a usare sempre l’auto. Inoltre, negli ultimi dieci anni, il numero degli abitanti è aumentato e con esso la necessità di maggiori servizi”.

I residenti si sono rivolti al Comune svariate volte per chiedere un autobus di collegamento con il centro.

“Nel 2014 – racconta Ivana Auguadro, 79enne – abbiamo parlato con il sindaco Lucini, nel 2017 abbiamo consegnato una raccolta di circa 400 firme all’assessore Locatelli. Entrambi hanno risposto che dovevamo attendere il nuovo appalto del servizio di trasporto pubblico locale”.
Nel 2018 i residenti si rivolgono all’assessore con incarico a Mobilità e Trasporti Vincenzo Bella che propone loro una soluzione alternativa, ovvero allungare il percorso della linea C50 nel tratto di Senna e Navedano.

“Un segnale di positivo interessamento – sottolinea Stradiotto – ma le fermate risulterebbero comunque lontane e il tragitto in bus diventerebbe molto lungo”.
La zona è sprovvista di negozi, medici e servizi.

“Io e mio marito non abbiamo la patente – racconta Adele Agnella, 79 anni – dobbiamo scomodare vicini e parenti per qualsiasi necessità. È frustrante”.
Difficoltà anche per gli studenti: per raggiungere le scuole di Albate, o la fermata del bus che conduce a Como, è necessario percorrere un lungo e pericoloso tragitto. Via Ninguarda e via Frisia le più utilizzate.

“Sono prive di marciapiedi – spiega Angelo Mottin, 75enne – l’illuminazione è scarsa e le auto sfrecciano veloci. Di sera usiamo una torcia per illuminare il percorso e più volte abbiamo rischiato di venire investiti. Spesso camminiamo nel fosso laterale, anche quando è pieno di acqua”.

E chi abbraccia la cultura green deve rassegnarsi.

“Vorrei usare i mezzi pubblici – spiega Anna Chiappini – per ridurre traffico, spese, smog e stress. Ma vivendo qui non è possibile”.

Residenti isolati in cerca di aiuto.

“In questo periodo – spiega Gabriele Guarisco, consigliere Pd e albatese – l’Agenzia di bacino del Trasporto pubblico locale sta predisponendo il programma che costituirà la base per l’affidamento dell’appalto. Entro giugno sarà approvato quindi, per il Comune, è il momento propizio per avanzare proposte in favore di Baraggia. La soluzione ottimale, condivisa dai residenti, sarebbe allungare la linea 11 Ponte Chiasso – Bassone, facendola arrivare anche in questa zona”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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