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Lissi-Locatelli, conflitto totale. Senzatetto, la Dem esplode: “Li mette in fila e dice questo sì, questo no”

Sono due galassie lontanelontane.

E’ una differenza radicale (come dire? Genetica, ontologica, culturale e politica) quella che separa e rende inconciliabili le visioni del mondo (del piccolo mondo antico comasco) di Patrizia Lissi (opposizione, Dem, nostalgicissima dell’ex sindaco Lucini, evocato appena possibile come eroe di un passato nobile e perduto) e Alessandra Locatelli (leghistissimo e muscolare vicesindaco, assessore ai Servizi Sociali e deputato d’orgogliosa identità salviniana, quella che alcuni – malignamente entusiasti? – definiscono “il vero sindaco”).

Non si tollerano le due. E non è un mistero. Così  la cronaca recente riporta i graffi sul 25 aprile:

1 – 25 Aprile, la furia di Locatelli su Nessi: “Discorso imbarazzante e vergognoso

2 – Locatelli contro Nessi. Lissi esplode: “Dov’era ieri, vicesindaco? Basta bugie, non siamo tutti cretini” 

Alessandra Locatelli vice sindaco di Como ph: Carlo Pozzoni

Ora è la questione dormitorio a far innaffiare d’acido solforico le stanze del Cernezzi. Lunedì sera in consiglio la mozione ampiamente bipartisan di Patrizia Maesani per l’apertura di una struttura per senzatetto (annuale, 7-7, h24):

Senzatetto. Mozione Maesani per il dormitorio: arriva anche la firma (anti Lega?) di Forza Italia 

Quindi l’iniziativa #mettiamocilafaccia lanciata sempre da Maesani (un oggettivo successo, per ora):

#mettiamocilafaccia Dilaga la campagna per un nuovo dormitorio. Le foto, i volti, le parole 

Ph: Pozzoni

E la porta blindata e non demolibile del vicesindaco che ha ribadito, punto per punto, che no, non si fa manco per sogno il dormitorio:

Alessandra dice no: “Nessun nuovo dormitorio. Spese, numeri, progetti: ecco perché” 

Ph: Pozzoni

“Oggi abbiamo alcune persone che dormono per strada e alcune che escono dal circuito ma sono molto poche quelle che fanno direttamente capo al Comune – ha detto Locatelli – Non lasciamo indietro nessuno, ma certo vogliamo aiutare le persone che si sentono di intraprendere un percorso perché investiamo molte risorse e desideriamo che queste risorse portino le persone all’autonomia”.

Ph: Pozzoni

Così l’elenco delle azioni portate avanti dall’amministrazione (qui il dettaglio) e un pensiero radicale per  “dire e a ribadire, d’accordo con il sindaco e con i tavoli tecnici con chi è vicino alle persone in difficoltà, che come amministrazione non possiamo aprire altre strutture ricettive perché Como è città di confine, a fatica siamo riusciti a contenere molto le presenze e i numeri delle persone in strada non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli fuori da ogni controllo e ogni logica del 2016 e del 2017”.

Ecco, prendete un barile di dinamite, circondatelo di benzina, nel dubbio mettete del tritolo e del C4 in zona. Accendete tutto e non avrete ancora Patrizia Lissi. Scrive in queste ore:

Prima di rispondere all’assessore Locatelli devo contare almeno fino a 1.000. Prima di tutto da quello che leggo sembra che abbia inventato lei l’assessorato ai Servizi Sociali. La colpa, naturalmente, è della giunta Lucini, logico, scontato, ormai è come sentire un disco rotto.

Parla del 2016 , quando c’ è stata una “piccola” emergenza migranti, in modo, come sempre, strumentale. Quante volte da parte di tutte le associazioni, cittadini, da parte del mio gruppo le è stato chiesto di non chiudere il campo di via Regina? Tantissime volte sono intervenuta in consiglio comunale.

Si aspettava e nel frattempo si poteva ragionare con calma. Niente, bisognava fate la solita sceneggiata: “Avete visto? L’abbiamo chiuso come promesso”. Chiudiamo il Centro e non ce ne frega nulla di quanti vivranno in strada, ci penseranno i volontari.

Abbiamo progetti, dice, certo assessore che gli 800mila euro che le ha lasciato la giunta Lucini per i senza fissa dimora con progetti di inclusione sociale le fanno comodo, le piace elencare quello che si sta facendo (?), sono passati due anni e non si sa ancora come verranno tutti usati.

Ristrutturazione di via Tibaldi, soldi giunta Lucini attraverso il ministero, non sono ancora iniziati i lavori, colpa nostra, giusto?
Le frasi più significative che ho letto sono ” Non un tetto per chiunque, poche persone fanno capo al Comune “. Le vuole mettere in fila indiana e decidere : “Questo sí, questo no”.

Il suo capo e tutti quelli del vostro gruppo, hanno urlato per anni all’ invasione per poi nei giorni scorsi corregersi …ops ho sbagliato i numeri…non siamo stati invasi. Ma basta e #mettiamocilafaccia

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