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Locatelli e Mattarella. L’imbarazzo di Landriscina. Intanto la foto resta dov’è

Nonostante i 26 gradi esterni oggi la temperatura a Palazzo Cernezzi segnava qualche linea sotto lo zero. Un freddo imbarazzo, se non generalizzato quantomeno maggioritario, dopo il tuono leghista delle ultime ore:

Lega, Zoffili e Locatelli: “Via la foto di Mattarella dagli uffici comunali”

L’attacco al presidente della Repubblica, dunque, diventa strale padano anche nel comasco per bocca di Zoffili e Locatelli. Il vicesindaco intercettato nei corridoi oggi sembra non voler affondare più di tanto, anzi scansa.

Ha tolto la foto?

Quanto accaduto a Roma ieri è gravissimo

Sì ma ha tolto la foto?

Se ha letto bene il commento Fb di Paolo Grimoldi si dice: chiederemo a tutti gli amministratori della Lega in Lombardia di rimuovere immediatamente dai loro uffici pubblici la foto di Mattarella, che non rappresenta più un garante imparziale dei cittadini

Appunto lei è un’amministratrice, che fa?

Aspettiamo indicazioni dal partito

La foto del presidente della Repubblica nell’ufficio del sindaco (giorno della visita di Vittorio Sgarbi)


Lo sa dove si trova la foto di Mattarella?

Non nel mio ufficio

E’ in quello del sindaco. Nel caso chi la rimuoverà?

Ripeto è una cosa delicata, certo una provocazione ma il no al Governo, arrivato ieri dal Presidente della Repubblica è un fatto gravissimo. Deciderà il partito

Locatelli e Landriscina oggi insieme per una conferenza stampa

Anche il primo cittadino, fermato tra un appuntamento e l’altro, scivola via, risponde poco e malvolentieri

Il suo vice propone la rimozione della foto del presidente

Non è un tema amministrativo, ci sono questioni molto importanti in queste ore rispetto al Governo

Appunto, è importante capire come una proposta del genere venga recepita dalla massima carica del Palazzo cittadino, cioè lei

Guardi, non intervengo. Non ho ricevuto richieste ufficiali dal vicesindaco

Imbarazzo anche per la Terza Carica comunale, il presidente del Consiglio, Anna Veronelli che, nonostante le nostre insistenze, si limita a ripetere: “Preferisco non intervenire”. Salvo poi evidenziare: “Io non ho ricevuto richieste. Se il sindaco ne riceverà poi dovrà decidere“, risposta istituzionale, formalmente inattaccabile. Con sfumatura politica. Difficilmente la forzista Veronelli, che ha sempre mostrato un alto senso istituzionale, può nel privato accettare la provocazione leghista.

Intanto, ça va sans dire, le opposizioni insorgono. Estremamente infastidito, Vittorio Nessi capogruppo di Svolta Civica, nei corridoi annuncia una preliminare di fuoco in vista del Consiglio comunale di questa sera. “Per caso – chiede – il vicesindaco ha ritirato quanto ha pubblicato su Facebook?”, no. “Allora interverrò stasera”.

Nel primo pomeriggio c’è stata la furia del parlamentare Pd, Chiara Braga:

Pd, uragano Braga su Lega e 5S: “Basta pagliacciate, sono incapaci e irresponsabili”

Del collega in regione Angelo Orsenigo:

Foto di Mattarella, Orsenigo (Pd) a Zoffili e Locatelli: “Puerili, infimo livello. Denunciamo”

E poco più tardi l’ennesimo comunicato Dem, in questo caso congiunto tra consiglio comunale e segreteria cittadina: “Si parlerà della richiesta della Lega, fatta propria anche a Como dal vicesindaco Alessandra Locatelli, di rimuovere i ritratti ufficiali del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dagli uffici pubblici, questa sera, in consiglio comunale. Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco, consiglieri comunali del Pd, annunciano una preliminare sul tema. “Questo perché l’assurda proposta dei parlamentari leghisti, uno dei quali è vicesindaco a Como, è un gesto vile e inqualificabile”, commentano i tre esponenti Pd.

“La figura del Presidente della Repubblica, garante super partes, deve restare al riparo dagli attacchi e dalle polemiche politiche – aggiunge Tommaso Legnani, segretario cittadino dei dem –. La Lega e Salvini avevano la possibilità di far partire il fantomatico ‘governo del cambiamento’ e hanno scelto deliberatamente di non farlo, per tornare alle elezioni e sperare di guadagnare una manciata di voti in più. Stanno prendendo in giro gli italiani, ma lascino stare il Presidente della Repubblica e gli uffici comunali, che sono la casa di tutti cittadini comaschi, non solo del vicesindaco o della Lega”, conclude, assieme a Fanetti, Lissi e Guarisco.

 

 

 

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Un commento

  1. L’ On. Braga farebbe piu’ bella figura a starsene zitta visto e conaiderata la situazione interna al suo partito e a dir poco ridicola e vegognosa !!!!
    Parlano parlano a vanvera !!!!!!

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